La coltivazione e lavorazione della pianta del cacao hanno origini che risalgono a molti anni prima che Cristoforo Colombo sbagliasse la rotta delle sue caravelle: furono i Maya, dal 1000 a.C., i primi a coltivarla nelle terre dell’America Centrale. I semi di cacao erano così preziosi da essere usati come vere e proprie monete e da essere riservati al solo consumo delle più alte classi della popolazione: sovrani, nobili e guerrieri. Da qui il nome scientifico della pianta, Theobroma cacao: cibo degli dei.
Durante la conquista spagnola del Nuovo Continente tra le popolazioni azteche veniva consumata una bevanda a base di cacao e acqua calda, chiamata chocolatl da cui probabilmente deriva il nostro Cioccolato. La prima bevanda preparata dall’uomo tostando e pestando i semi (le fave) estratti dal frutto di un albero.
La bevanda a base di cacao non ebbe immediata fortuna presso le Corti Europee a causa della sua naturale amarezza, tanto che nel 1565 fu definito “beveraggio da porci” per poi diventare un medicinale. Con l’aggiunta di zucchero e vaniglia fu poi per secoli una delle bevande più sorseggiate dalle elitè europee. Soltanto alla fine del XVIII secolo, fu inventato a Torino il primo cioccolatino in forma solida, mentre bisogna aspettare il 1849 perché la ditta J.S. Fry & Sons crei la prima tavoletta di Chocolat Delicieux à Manger, nel Regno Unito.
Negli anni successivi artigiani e industriali cioccolatieri britannici, torinesi e svizzeri modificarono diverse volte la ricetta originale con la miscelazione di cacao e nocciole tritate e tostate per creare la pasta Gianduia, con l’aggiunta di latte per produrre il cioccolato al latte o con l’introduzione del concaggio, che porta alla produzione del cioccolato fondente.
Un viaggio attraverso la cultura del cioccolato
La coltivazione e lavorazione della pianta del cacao hanno origini che risalgono a molti anni prima che Cristoforo Colombo sbagliasse la rotta delle sue caravelle: furono i Maya, dal 1000 a.C., i primi a coltivarla nelle terre dell’America Centrale. I semi di cacao erano così preziosi da essere usati come vere e proprie monete e da essere riservati al solo consumo delle più alte classi della popolazione: sovrani, nobili e guerrieri. Da qui il nome scientifico della pianta, Theobroma cacao: cibo degli dei.
Durante la conquista spagnola del Nuovo Continente tra le popolazioni azteche veniva consumata una bevanda a base di cacao e acqua calda, chiamata chocolatl da cui probabilmente deriva il nostro Cioccolato. La prima bevanda preparata dall’uomo tostando e pestando i semi (le fave) estratti dal frutto di un albero.
La bevanda a base di cacao non ebbe immediata fortuna presso le Corti Europee a causa della sua naturale amarezza, tanto che nel 1565 fu definito “beveraggio da porci” per poi diventare un medicinale. Con l’aggiunta di zucchero e vaniglia fu poi per secoli una delle bevande più sorseggiate dalle elitè europee. Soltanto alla fine del XVIII secolo, fu inventato a Torino il primo cioccolatino in forma solida, mentre bisogna aspettare il 1849 perché la ditta J.S. Fry & Sons crei la prima tavoletta di Chocolat Delicieux à Manger, nel Regno Unito.
Negli anni successivi artigiani e industriali cioccolatieri britannici, torinesi e svizzeri modificarono diverse volte la ricetta originale con la miscelazione di cacao e nocciole tritate e tostate per creare la pasta Gianduia, con l’aggiunta di latte per produrre il cioccolato al latte o con l’introduzione del concaggio, che porta alla produzione del cioccolato fondente.